Spiritualità
L’Augurio della Pace
Da quando è scoppiata questa sanguinosa ed assurda e vergognosa strage di innocenti in Ucraina, guerra che ci vede umanamente vicini nell’accoglienza come negli aiuti umanitari, ho – come tutti – sperato che almeno Pasqua significasse Pace, ma ciò non si è avverato. Continua la preghiera in ogni santa messa, in ogni comunità e città, in ogni famiglia.
Ma la preghiera è rivolta verso ogni conflitto che in questo momento tribola ed opprime il genere umano: in Siria, conflitto che dura da undici anni; in Libia; la guerra civile in Myanmar; in Brasile; in Colombia; in Iraq; fra Israele e Palestina, lungo conflitto, che affonda le sue radici nel dopoguerra, dal 1948; e potrei continuare…
È vero che in ogni famiglia italiana e siciliana come europea, il quotidiano è già da solo spesso un problema, sia ciò dovuto alle conseguenze post pandemia, – piaga non risolta -, sia esso dovuto ad ogni genere di emergenza della quotidianità, del lavoro e persino di lutti improvvisi. Ebbene, detto e sottolineato quanto sopra, lo spettro della guerra in Ucraina getta addirittura l’ombra di una minaccia nucleare totale che ha un volto ed un nome russo noto, ma ha altresì radici ben lontane e paternità da “dominazione del pianeta” che vanno ben oltre le mezze verità o le verità presunte diffuse dai mass media minuto per minuto. Credo lo sappiamo ormai tutti.
Papa Francesco sta operando come solo un grande pontefice è capace di fare. Mentre si susseguono le ipotesi peggiori, il potere della preghiera comunitaria appare l’unica ancora di salvezza per l’intero genere umano. Si continua a vivere la vita, guai se non lo si facesse. La Santa Pasqua non è dunque trascorsa invano, sebbene la “lezione” del Coronavirus già da sola avrebbe dovuto e potuto smuovere squilibri che, stanno portando il pianeta Terra al disastro. Nella sofferenza della pandemia, i potenti, al di sopra di ogni bandiera e confine geografico, avrebbero dovuto riconsiderare le loro mire economico-politiche, ma ciò non è avvenuto.
Mentre ognuno di noi semplici cittadini dell’Europa fa il proprio possibile per porgere aiuti umanitari e mettere financo sé stesso al servizio del rifugiato dalla guerra o del migrante, le ansie, le paure, il terrore, scoraggiano ugualmente le menti di noi gente normale. L’augurio della Pace è l’augurio più bello e santo, nulla di più grande da regalare a noi stessi.
Giovanni Bonarrigo
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