Casalvecchio Siculo, Storie di Sicilia
Casalvecchio Siculo. Un testo digitale che risale al 1014
Casalvecchio Siculo. Da decenni conservato in Spagna, il testo risale al 1014, ed è il primo libro in formato digitale che ritorna nell’abbazia dei SS. Pietro e Paolo d’Agrò.
Nel Solstizio d’estate del 2016, in cui l’architetto Ketty Tamà cedeva la presidenza dei Lions Club Letojanni-Valle d’Agrò, al dott. Alessandro D’Angelo, venne lanciato il sogno: “rifondare” la perduta biblioteca dell’abbazia dei SS. Pietro e Paolo d’Agrò a Casalvecchio Siculo, riportando in formato digitale i nove tesi che si trovano Real Biblioteca dell’Escorial di Madrid.
Come racconta Carmelo Puglisi nel suo libro sui mille anni della storia della Basilica, negli anni Venti e Trenta del secolo scorso, il cardinale Mercati scoprì che nella biblioteca dell’Escorial erano conservati nove codici medioevali appartenenti all’antica biblioteca dell’abbazia. I preziosi manoscritti vennero acquistati nel XVI secolo d Gonzalo Perez, dotto letterato spagnolo, segretario di Stato di Carlo V e di Filippo II.
Su 57 manoscritti avuti dal Perez per Escorial, 35 provenivano dalle abbazie di Italia e d’Agrò, nove provenivano dalla Basilica.
Nel Solstizio d’estate del 2017, in cui Alessandro D’Angelo cedeva la presidenza del Club alla dott. Anna Bene, veniva presentato il primo libro in formato digitale, donato dal Lions Club Letojanni-Valle d’Agrò, un vangelo del 1014, data antecedente al celeberrimo diploma di donazione di Ruggero II all’Abate Gerasimo che risale al 1116.
La visione delle preziose pagine manoscritte, proprio in Basilica, è stata una scintilla che ha innescato una piccola rivoluzione culturale: il sindaco di Casalvecchio Siculo, Marco Saetti, si è impegnato in quella sede a collaborare per l’acquisizione degli altri testi, come anche il presidente dell’Archeoclub Area Jonica Messina Filippo Brianni. Stanno inoltre giungendo adesioni anche da privati che intendono collaborare alla “Rifondazione collettiva” dell’Omphàlos della valle d’Agrò: ovvero della Biblioteca dell’Abbazia.
19 Agosto 2017
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