Zappalà: ricordare, sensibilizzando… alla non violenza

Vi dice qualcosa il nome Piercamillo Davigo? Ex sostituto procuratore e consigliere di Corte di Appello a Milano. Era il 16 febbraio 2016, quando l’allora Presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati, presso l’ex Aula Consiliare di Piazza Municipio di Santa Teresa di Riva parlò di “corruzione in Italia”. L’associazione Amici di Onofrio Zappalà, “per non dimenticare”, aveva organizzato una due giorni, nella quale il Presidente ANM incontrò poi anche gli studenti. I giovani, insomma.

E Umberto Ambrosoli? “memoria, verità e giustizia” a 30 anni dalla morte di Giorgio Ambrosoli, (assassinato l’11 luglio 1979 da un sicario ingaggiato dallo stesso Sindona), il 15 gennaio 2010 presso l’antica filanda di Roccalumera incontrò a Santa Teresa Riva i Licei Classico e Scientifico. Ancora i giovani.

Giustizia e Legalità. Questa volta fu Gherardo Colombo, ex magistrato, a voler parlare di “giustizie e senso delle regole” il 29 aprile 2010. Lo incontravamo (ero presente anch’io), presso l’antica Filanda a Roccalumera. Coinvolgente nel dialogo, Colombo fu presente anche presso l’Auditorium di Nizza di Sicilia ed a Furci, dove incontrò gli studenti dell’Istituto Tecnico Superiore.

Antonio Caponnetto, “una vita per la giustizia e la legalità”, il 28 e 29 gennaio 2011 incontrava a Santa Teresa di Riva, il primo giorno il pubblico a Palazzo della Cultura ed il secondo le scuole presso la palestra del Liceo Classico.

Potrei continuare a lungo sull’argomento, grazie anche alla fonte ricca e completa rappresentata dal libro “dalla strage di Bologna, undici su quaranta”, prefazione di Nando Dalla Chiesa. Il mese che si conclude oggi è infatti quello della memoria. Memoria che ogni anno riunisce a Sant’Alessio Siculo come a Santa Teresa di Riva, migliaia di liberi cittadini (e ospiti illustri), attorno a temi come: legalità, giustizia, non violenza. Ebbene, per capire il perché di tutto questo impegno e successo, dedicherei alcune righe di storia al personaggio dalla cui tragica morte tutto è scaturito: in solidarietà, voglia di sensibilizzare alla non violenza anzi a condannarla pubblicamente. Onofrio Zappalà.

Onofrio, ormai lo sanno tutti, nasce a Santa Teresa di Riva il 13 febbraio 1953, da papà Ilario e da Nitopi Domenica, al primo piano di un’abitazione sita in Pozzo Lazzaro, al centro del paese. Il padre muratore, la madre casalinga, Onofrio ha due sorelle: Maria e Concetta. Dopo la sua nascita la famiglia si trasferisce a Sant’Alessio Siculo. Onofrio da giovanissimo era introverso; di statura minuta, esile ma di idee forti e chiare. Amava la vita, amava la sua indipendenza, ma soprattutto era uno spirito libero. Al liceo… ha le idee ben chiare. Onofrio si iscriverà poi all’Università ma, nonostante ne abbia le capacità, le condizioni familiari non lo lasciano indifferente. Onofrio lascia l’Università e si adatta a fare qualunque lavoro. Lo fa soprattutto per crearsi una sua indipendenza. Fa il muratore anche con il padre; il mare diventa la sua seconda casa, andando a pesca nelle lunghe ed interminabili notti anche invernali. Con i suoi guadagni compra la macchina, e quale se non una Fiat 500, il sogno di allora di tutti i giovani patentati. Poi, un lavoro piacevole comincia a consolidarsi in seguito all’apertura di due alberghi a Sant’Alessio Siculo. Onofrio fa parte del “Comitato di accoglienza delle Straniere”, intraprendente corteggiatore delle belle fanciulle che sempre più numerose venivano a visitare le nostre zone. Indeborg è uno dei frutti, una delle conquiste di questo nuovo lavoro. Indeborg è la ragazza a cui per prima la Polfer di Bologna dirà: “Onofrio non c’è più”. La ragazza danese sarebbe diventata la sposa di Onofrio se solo quel tragico e maledetto 3 agosto il suo corpo non fosse stato ridotto in brandelli da una tremenda esplosione. Il tanto agognato “posto sicuro”. Il destino si sarebbe compiuto alle 10:25. Ottantacinque vite innocenti e oltre 200 feriti. Donne, uomini, bambini, anziani, un boato scuote l’intera città di Bologna. Un grave attentato terroristico era avvenuto.