Fiumedinisi, Spiritualità
La Vara di Fiumedinisi. 2007 – 2025: solo un “frammento” di Storia
Nel 2007 non esisteva ancora Facebook, Instagram, WhatsApp, TikTok, ma esisteva la TV locale Tele90 e la Gazzetta Jonica… ebbene, quanto state per leggere è tratto dal mio primissimo “post” [Fiumedinisi (ME), cinque tonnellate di Fede… portate a spalla!] pubblicato su un blog che, (nel già lontano 2007 con il blog “IL GRIDO”), si prefiggeva un solo Grande obiettivo: utilizzare il web per dialogare con il Mondo, conoscere e offrire quanto avevo appreso giorno per giorno.
Senza essere né pubblicista e tantomeno giornalista, a corredo dei miei “scritti” sui blog filmai e pubblicai video religiosi su YouTube: non solo sulla Grande Festa della Vara di Fiumedinisi ma sulla Festa di Santa Lucia di Savoca, di Sant’Onofrio Anacoreta a Casalvecchio Siculo e, fra le tante altre non poteva mancare la processione di Sant’Antonio di Padova e della Madonna della Catena a Roccalumera, mio paese di residenza da sempre.
Voglio ricordare che, il prossimo 9-10 Agosto si svolgerà ancora una volta la grande festa della Vara. Ecco una sintesi del mio “pezzo” del 2007. Buona lettura e soprattutto Buona festa:
“La Vara, una “Macchina votiva”, la cui realizzazione risale al diciassettesimo secolo, ha una lunghezza di circa undici metri per un metro e settanta in pianta. Il suo punto più alto, (circa sette metri e mezzo), è costituito dalla postazione del “Padreterno”, (impersonato da sempre da un bambino in costume), posizionato e legato su un seggiolino, in cima ad una struttura in ferro, su cui spicca un mappamondo. Sulla Vara, prendono posizione, l’Arcangelo Gabriele e la Madonna, nonché numerosi altri bambini vestiti da angioletti e persino l’adulto erede del mastro che la realizzò. All’epoca, due furono i Mastri che costruirono e resero funzionale l’opera. Uno fu il falegname che realizzò la Vara stessa, l’altro fu il muratore, che sistemò la via (comunque molto stretta), attraverso la quale avrebbe dovuto poi compiere il tragitto l’imponente “Nave dei fedeli”. Si narra, che, inizialmente, l’altezza raggiungesse i ventuno metri. Tale altezza venne ridotta considerevolmente, successivamente ad un grave incidente, nel quale perse la vita il personaggio “Padreterno”.
A Fiumedinisi, in provincia di Messina, (paese collinare), non ci si passa per caso, ci si deve andare apposta. Le enormi masse di fedeli, e diciamolo, anche di curiosi, hanno dunque dovuto organizzarsi per l’evento. Da qualsiasi parte venissero.
Il Popolo Fiumedinisano, ha “trasmesso” in questi giorni al mondo intero, la sua orgogliosa Fede verso la Vergine Maria. Un popolo che non ha mai dimenticato le proprie origini, le proprie usanze, le proprie tradizioni, e, oggi le ripropone, senza per questo sconoscere e sfruttare appieno, le potenzialità tecniche e tecnologiche dell’era moderna. Dimostrando infatti che, di fronte alla Fede, non esistono nè esisteranno mai… “tempi moderni” o “tempi antichi”, ma, solo il tramandarsi di generazione in generazione, del “Dono” che Maria ha dato all’uomo.
In molti dei nostri paesi, si fa festa… commemorando i Santi, in modi simili ma differenti allo stesso tempo. Vedi la festa di Savoca, in onore di Santa Lucia, (rappresentata in modo piuttosto teatrale, con i suoi buoi agghindati, i suoi Romani e Giudei che scuotono la corda alla quale è legata la bambina “Lucia”, e “ù diaulazzu”, che reso aggressivo e repellente dalla sua maschera orrenda, vestito di rosso e con i campanacci ai fianchi, insidia la bambina “Lucia” col suo forcone rosso), che si è avuta nello stesso 12 agosto; vedi la festa di Limina in onore di San Filippo d’Agira (ù Santu chi balla); ecc. ecc. ecc.”
Giovanni Bonarrigo
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